L'ARTE IN GIALLO. Il Tesoro del Cardinale

Passa una settimana e arriva una seconda busta, sempre senza mittente e con questa frase: SE IN FRANCIA NON ANDRAI, IL QUADRO PERDERAI.

Questo biglietto allerta l’ispettore che pensa subito al Mantegna, qualcosa potrebbe accadere in Pinacoteca. Ma la Francia? Trovato! Il collegamento con la Francia è il cardinale Mazzarino al servizio di Luigi XIV e proprietario dell’opera del Mantegna.

Grida: «Tuzio, andiamo in Pinacoteca».

Cerca nel telefonino il numero della nota studiosa di storia dell'arte, di fama internazionale, la professoressa Marta Taldo e la chiama, dicendole: «Pronto, ciao Marta, posso chiederti di trovati in Pinacoteca tra 30 minuti e portati una Lampada di Wood? Abbiamo una nuova traccia che ci conduce in Francia e ho bisogno di un’esperta brava come te, per quale caso di cui ti avevo parlato via e-mail!». 

«Sì certo, Carlo, ci vediamo lì tra poco!».

Arrivati, entrano nella Sala VI, la professoressa Taldo passa la lampada, osserva ed esclama: «A meno che!».

«A meno che… cosa, dimmi Marta?».

«Forse qualcosa sul coperchio, lì nel vasetto porta unguento, ma occorrono altre analisi e so io di cosa abbiamo bisogno: la Spettroscopia Terahertz».

Eseguite le analisi, arriva il responso, vi è una scritta: Marsicus.   

«Cosa vuol dire Marsicus, Marta?».

«L’aggettivo Marsicus si riferisce alla regione dei Marsi, l’odierno Abruzzo e questa Regione diede i natali al Cardinale Mazzarino».

Sarà stato di certo il Cardinale a far inserire quella scritta nella tela pensa Cerfogli, ma perché?

Una terza lettera in rima arriva ancora all’ispettore Cerfogli: SE IL RACCONTO SCIOGLIERAI, IL TESORO TROVERAI.

Occorre scavare attorno al cardinale, all’Abruzzo e capire di quale tesoro si tratta. Qui qualcuno si sta divertendo e vuole giocare con questi indovinelli.

Il Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino nasce a Pescina il 14 luglio 1602 e oggi la sua antica abitazione è sede del Museo mazzariniano e sotto la loggetta del '500 della casa è stata apposta una lapide con l’iscrizione: IL CARDINALE GIVLIO MAZZARINO NACQVE IN QVESTA CASA IL 14 LUGLIO 1602. A MEMORIA IL MVNICIPIO POSE OTTOBRE 1886. Ma dove può aver nascosto questo tesoro? Nella sua casa di origine? Ma oggi è un Museo e perché mai dovrebbe essere là?

Cerfogli si mette in contatto con le autorità di Pescina e da loro trova conferma di vecchie storie che sono susseguite nel corso dei secoli riguardanti di lingotti d’oro zecchino, ma nessuna alla fine ha mai trovato un reale fondamento. L’unica cosa invece che gli segnalano è quella di un improvviso black out all’interno del museo e di una riparazione all’impianto elettrico. I riparatori giunti sul posto hanno però rotto inavvertitamente una vetrina con degli antichi rotoli di manoscritto del Cardinale, rotoli che contenevano liste di affari correnti del suo operato in Francia, ma il tutto è stato riparato senza alcuna conseguenza sull’integrità dei rotoli.

Nessuno però si era accorto che qualcosa non andava fino all’arrivo di Cerfogli che nota come tra il rotolo numero 3 e il numero 4 manchi una parte: una carta geografica, che doveva di certo indicare il luogo dei lingotti.

Anche a Brera ricorda che vi era stato un black out improvviso e solo in quella circostanza i malviventi avevano potuto duplicare chiavi e badge, ecco perché non erano stati trovati segni di infrazioni. Ora si deve ad ogni costo evitare che vengano portati via i lingotti.   

L’ispettore viene informato del fermo di due persone con documenti falsi e lingotti d’oro al confine con la Svizzera. Interrogati ammettono di essere i ladri del tesoro del Cardinale, di essere stati contatti nel dark web, di essere stati ricompensati e di seguire le istruzioni che di volta in volta gli venivano impartite, ma non conoscono il nome del mandante e non lo hanno mai incontrato di persona. Refurtiva recuperata, ladri in prigione e caso chiuso.    

AVER VINTO TU AVRAI, SOLO QUANDO MI PRENDERAI. Recita un nuovo biglietto recapitato in commissariato. Un dettaglio colpisce l’ispettore le due lettere finali: M.E.

L’indagine prosegue …