Il segreto del mantello blu

 

Diego Mecenero è un autore, redattore, giornalista e formatore. Veneto d’origine ma marchigiano d’adozione, ha sempre prestato la sua creatività al mondo dei ragazzi, incontrandone in tutta Italia circa 56.000 e trattando con loro temi come il bullismo, il cyberbullismo e le tradizioni locali. Eclettico e camaleontico, sa far riflettere e divertire con ironia e sagacia. Scopriamo oggi con lui particolari nuovi e inediti de Il segreto del mantello blu.

Un libro per ragazzi dedicato alla Regione Marche ma tu, Diego, sei veneto... come mai proprio tu hai scritto su questo argomento?

Giusta domanda! In effetti la cosa può sembrare strana, ma proprio qui sta il bello di questo accostamento tra argomento “Marche” e autorenon marchigiano”: chi viene da fuori zona spesso, proprio lui, nota più di altri quanto caratterizza un territorio con tutte le sue ricchezze. Io vivo nelle Marche da ormai vent’anni, comunque, e mi sono letteralmente innamorato di questa Regione. Tutta l’Italia è splendida, ma le Marche... sorprendono. Tutti sanno già quanto siano belle tante altre Regioni d’Italia, mentre riguardo le Marche - anche per il carattere discreto dei propri abitanti - spesso ci si trova davanti a un “le Marche?... mmh... boh!”. Poi che succede? Che se uno viene in questa terra (che io chiamo “la top model col pigiama della nonna”) e comincia a “scoprirla”, beh, ne resta folgorato, stupito e ammirato. Come è successo a me che, preso da vero e proprio innamoramento, ho iniziato a parlarne ovunque e con chiunque, fino al giorno in cui la casa editrice La Spiga mi ha chiesto di scrivere questo libro. Di certo perché traspariva questa mia profonda passione. 

"Il segreto del mantello blu” è un libro che parla della Regione Marche e lo fa rivolto al mondo della scuola: come hai concepito questa particolare collocazione?

Innanzitutto ricordiamo ai nostri lettori che a scuola si studiano le Regioni italiane, nello specifico in classe quinta della Scuola Primaria. Spesso, in quest’ambito, le scolaresche approfondiscono in particolare la conoscenza di una Regione, generalmente la propria. Ma non solo. Il libro che ho scritto è un racconto di avventura - addirittura lo si può catalogare come “fantasy” nel concept narrativo di fondo - ma permette di conoscere e apprezzare le “perle preziose” delle Marche. Nel fare questo ho studiato un articolato e significativo accostamento alle varie discipline scolastiche di questo segmento di scuola. Non traspare apertamente, ma la sua presenza è davvero forte: i ragazzi protagonisti del libro si imbattono infatti con Gioacchino Rossini a Pesaro (Musica), con Raffaello Sanzio ad Urbino (Arte e Immagine), con l’invenzione della carta a Fabriano (Tecnologia), con Giacomo Leopardi a Recanati (Italiano), con le leggende dei Monti Sibillini (Geografia), con il Santuario della Santa Casa di Loreto (Religione) e con l’imperatore Federico II a Jesi (Storia). Ma c’è di più: il personaggio del “vecchio preside” Aristide, apparentemente antipatico e inquietante, è stato studiato appositamente per smontare lo stereotipo di una scuola noiosa e vetusta che, invece, ti fa scoprire delle meraviglie mediante un viaggio che è una vera e propria avventura.

E chi non vive nella Regione Marche? Può prendere in mano questo libro?

Assolutamente sì.
Anzi, mi è stato richiesto di presentarlo in scuole di tutta Italia e il fatto che, a livello narrativo, si parli delle Marche costituisce semplicemente una esemplificazione o, meglio, un “format” applicabile facilmente a qualsiasi altra Regione, città o paese. Così come nel mio libro i sette protagonisti scoprono altrettante “perle preziose” delle Marche, in altri luoghi - proprio grazie alla lettura del libro - si è stati in grado di scoprire ed evidenziare i punti di interesse più rilevanti del proprio territorio. Il senso della cosa, cioè, resta lo stesso: c’è un territorio prezioso “attorno a te” e c’è - questo un altro importante messaggio che ho nascosto nel libro - un territorio prezioso “dentro di te”. Sì, dentro di te, dentro i nostri ragazzi. Infatti ciascuno dei protagonisti del libro è, di volta in volta, colui che risolve un mistero e scopre la “perla preziosa” di un determinato luogo proprio in base a un suo particolare talento (chi per la musica, chi per l’arte, ecc.): la lettura di questo racconto permette ai nostri ragazzi di intuire che dentro di loro vi sono doni e talenti da far crescere e brillare e che, forse, questi doni un giorno saranno una “perla preziosa” per la loro Regione.

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